1882 - E. Roissard de Bellet: "La Sardaigne à vol d'oiseau". Il Ballo a Domusnovas


Le testimonianze del ballo tondo in Sardegna sono molteplici, a volte dettagliate, a volte descritte superficialmente, a volte soffermandosi su determinati particolari. Nel caso specifico l'autore ha evidenziato la fatica del suonatore di launeddas.

Domusnovas - Cartolina dei primi del 1900

"La danza è ancora un esercizio preferito da questa popolazione. Trovandoci a Domus Novas, presso Iglesias, gli amici che ci avevano dato ospitalità vollero mostrarci un saggio della loro danza nazionale che si chiama Ballo Rotondo, perché si esegue in cerchio. 
A questo scopo si riuniscono ragazzi e ragazze a formare coppie, e a questo punto dandosi la mano si misero in movimento in senso rotatorio lento, saltellando sulla punta dei piedi con dei piccoli colpi di tallone e accompagnando questi movimenti il cambiamento dei danzatori da faccia a faccia con un canto lento e dolce, il tutto al suono stridulo di un flauto che si chiama launedda; questo flauto è composto da tre canne di dimensioni differenti per lunghezza e grossezza  legati insieme ad un’estremità. 
Le estremità di queste tre canne sono chiuse ad ancia e sigillate con della cera; le si introduce insieme fra le labbra ed è su queste che il suonatore modula differenti motivi del paese e senza smettere per ore intere. 

Sant'Antioco - Suonatore di Launeddas
E finchè si vedono i danzatori eccitati dal piacere fare i saltelli e i movimenti il povero suonatore che mette il suo orgoglio nel soffiare senza tregua né riposo, ha il viso arrossato per lo sforzo di una respirazione che non può ripetersi che a lunghi intervalli. Ci è stato detto che non è raro vedere un suonatore soffiare nella sua ingrata launedda più per ore senza levarla dalla bocca ed essere a volte vittima degli sforzi che sopporta per un sentimento di amor proprio. Quello che noi abbiamo visto a Domus Novas forte e gagliardo di venticinque anni sembrava volersi ostinare in questo giuoco malgrado segni evidenti di malore. Noi insistemmo dopo una mezz’ora perché fosse messa fine a quella che noi consideriamo davvero essere un supplizio".

Eugenio Roissard de Bellet: "La Sardaigne à vol d'oiseau en 1882: son histoire, ses moeurs, sa gèologie, ses richesses mètalliferes et ses production de toule sorte", Paris, E. Plon Nourrit et Cie, 1884. 


Traduzione tratta da:
Gerolama Carta Mantiglia, Antonio Tavera: "Il ballo Sardo: Storia, Identità e Tradizione, Vol. Primo - Le Fonti del Ballo Sardo"; Quaderni della Taranta, Edizioni Taranta, Firenze 1999

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