V. Angius - G. Casalis - Il Ballo in Gallura nella metà del 1800
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Cartolina dei primi del 1900 |
Lu graminatorgiju (Il carminatoio):
Nella stagion de’ fiori dopo il tosamento delle pecore si viene all’opera della carminazione. Pronte all’invito accorrono alla medesima attillate quanto meglio le fanciulle del vicinato e della parentela, si accosciano in semicircolo in mezzo alla sala adorna e profumata da eleganti vasi scelti di fiori, ricevon la lana stata già lavata e cominciano il lavoro. Studiosamente occupate in questo canticchiano, stando fra esse uno o due suonatori e un compositore di canzoni. In questo concorrono i giovanetti innamorati con musicali istromenti e bei mazzetti, e fannosi avanti uno dopo l’altro ad offerire il fiore alle fanciulle amate, accompagnando l’offerta con una o più strofe, o con una continuazione arbitraria di versi. La bella che riceve il fiore deve rispondere con altra strofa e cantar, come esse dicono, il fiore, o raccomandar le sue veci ad una compagna. Compìto il lavoro si balla, ma spesso aman meglio danzare nelle maniere studiate degli oltremarini che giran nella carola nazionale.
Li Binnenni (le vendemmie):
Il taglio delle uve è pure operazione delle donne. Perciò si passa invito alle fanciulle nubili, che non ricusan la fatica per amore del solito conseguente sollazzo. Esse quasi sempre sono ajutate nella fatica da’ giovani, e poi intreccian la danza.
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Il ballo di Aggius (Fonte: Rai Teche) |
Tratto da: Vittorio Angius, Goffredo Casalis "Dizionario Geografico - Storico - Statistico - Commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna", G. Maspero e G. Marzorati, Torino 1833-56
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