1832/1848 - Notizie sui balli dal Dizionario Angius - Casalis: Parte 4 (Magomadas - Nuoro)


Magomadas 

La chiesa principale è dedicata a S. Giambattista. Fu fabbricata 216 anni circa, ristrutturata nel 1762, e un’altra volta nel 1833. In essa si celebrano due feste molto frequentate da’ forestieri, la prima addì 24 giugno, l’altra addì 29 agosto. I balli nella pubblica piazza sono molto animati.


Mamoiada 

Le feste principali sono per l’Assunzione e per la Concezione della Vergine. In una e in altra si fan le devozioni per otto giorni, e nella seconda gli operai o provveditori della festa distribuiscono a tutti gli accorrenti pane e miele, e tanta copia di vino, che ne restan debilitati a molti le gambe. In ciascuna delle chiese minori festeggiasi per il titolare, e affluiscono molti ospiti da’ paesi circonvicini per le solite ricreazioni del canto, del ballo e della corsa. 

Mamoiada, balli di carnevale (1957, foto di Pablo Volta)


Mandas 

Le feste principali sono tre, la prima per il titolare (S. Giacomo) addì 25 Luglio con lo spettacolo della corsa e la solita ricreazione della danza nazionale all’armonia delle launelle, la seconda per S. Gregorio, la terza per S. Daniele, nella quali è gran frequenza di ospiti, e si corre il palio con cavalli di fatica, o di sella, come dicono. 


Maracalagonis 

I balli si celebrano in tutti i dì festivi nella piazza della chiesa. Il zampognatore è stipendiato da’ donzelli, da ciascuno de’ quali riceve una quarra, e un mezzo reale, e nella Pasqua va in giro presso le fanciulle, e ottiene da ciascuna un regaluccio, cocois, panis de saba, casu cottu, ed anche danari. 

Maracalagonis, ballo di sole donne (prima metà del 1900)



Mara di Cabuabbas 

La chiesa parrocchiale è sacra a San Giovanni Battista, dove si festeggia addì 24 giugno con molto concorso di ospiti, che fanno le loro divozioni e si sollazzano nei pubblici balli. 


Massama 

La chiesa parrocchiale è dedicata alla Vergine Assunta, la rurale a S. Nicolò vescovo di Mira. Le principali solennità sono per questi due titolari, e sempre allegrate dalle pubbliche danze e dallo spettacolo della corsa. 


Masullas 

Una sola è la festa solenne di Masullas, per la titolare (Vergine delle grazie). Vi concorrono molti stranieri, si fanno pubbliche danze, si corre il palio e si incendiano i fuochi artifiziati. 


Meana (Meana Sardo) 

Nelle allegrezze domestiche per nozze, i meanesi banchettano, invitano cantori e zampognatori, e chiaman le fanciulle alla danza. 


Modolo 

Il sollazzo solito è la danza all’armonia delle canne nella piazza, dove ne’ giorni festivi concorrono i giovani e poi le fanciulle. 


Montes (zona di Osilo – Anglona - Ampurias) 

La fiera più popolosa è quella che si celebra in Tergu in occasione della solenne peregrinazione degli osilesi a venerarvi la N.D. nella commemorazione della sua natività (…). Vi si pernotta, si canta, si balla, si fanno conviti e si gode un bel sollazzo. I pastori de’ prossimi salti offrono gran copia di latticinii, partecipano del convito, e poi entrano nella danza che incomincia dopo il pranzo, o gareggiano traendo al bersaglio. 

Osilo, Ballo Sardo (Cartolina dei primi del 1900)


Monti 

I montini prendono gran piacere nella danza all’armonia delle voci. 


Mores 

I moresi ballano nelle maggiori solennità all’armonia strepitosa delle campane battute ne’ soliti numeri della danza nazionale. 

Feste popolari: nella campagna non lungi dal fiume Malis si celebra una gran festa nella chiesa di S. Giovanni con numerosissimo concorso da tutti i luoghi circonvicini, gara di corsieri, e sollazzo di continue danze e cantiche. 


Morgongiori 

L’unica festa popolare è per Santa Maria Maddalena, che però non è onorata da nessun spettacolo, né da molti ospiti. Ballasi e nulla più. 


Muravera 

Nozze: Lo sposo preceduto dalle launelle (zampogne) accompagnato dal curato e da tutta la sua parentela, si porta dalla sposa, e l’aspetta nel cortile della casa o fuori (…). Lo zampognatore dello sposo e della sposa che a gote piene spira l’armonia delle canne per la fausta occorrenza scelte dal coritore o stracasciu (stucchio a conservarvi i concerti, e ciascun concerto è di tre canne, due unite e la terza sciolta) formano di sovero e coperto di pelle nera, in somiglianza d’un turcasso, porta pendente da un nastro a tracolla un grosso pane lavorato con molt’arte e capricciosamente figurato, e precede gli sposi e la lieta brigata delle due parentele e degli amici alla casa nunziale (…). Il festino con canti e balli dura più giorni. 

Balli: Le donne moreresi hanno gran gusto per la danza; ballano nel carnovale, nelle ricreazioni pubbliche de’ festivi, nelle feste campestri, e non le sole fanciulle e spose. 


Narbolia 

La festa di maggior solennità è per la titolare della parrocchia (S. Reparata). In questa occasione si tiene una piccola fiera di tessuti di lana, e il popolo si sollazza nelle danze alla musica delle launelle, e gode dello spettacolo de’ barberi. Essa ricorre l’8 ottobre. 


Neoneli 

La pubblica ricreazione de’ giorni festivi è il ballo alla musica delle canne o delle voci. 

La chiesa parrocchiale è dedicata all’Apostolo Pietro, cui si festeggia con numerosissimo concorso di gente, che vi chiama o ragion religiosa o il solito sollazzo de’ balli e la gara de’ barberi


Nughedu S. Nicolò 

La ricreazione generale ne’ dì festivi è la danza all’armonia del canto nella pubblica piazza, che si pratica sempre, eccettuato il caso di ciel non benigno o di pubblica tristezza. 


Nughedu S. Vittoria 

Le caccie sono in quello e ne’ prossimi paesi uno de’ migliori modi di ricreazione, alla quale si invitano gli uni gli altri passando ne’ boschi una o due notti nell’allegria dei canti e spesso della danza. 


Nulvi 

La principale delle ricreazioni è la danza, e sono frequenti li scambievoli conviti. 

(I candelieri) Quando questi candelieri votivi sono stati portati nella chiesa di S. Croce, vestiti alla foggia degli apostoli e dall’aula de’ canonici portano in chiesa in modo pomposo la B. Vergine nel suo cataletto. La quale poiché i sacerdoti hanno onorato co’ loro cantici e i popolani venerata, questi escono da chiesa e cominciano la danza festiva che si continua per alcune ore della notte alla melodia delle voci.


Nuoro 

Nelle sere de’ giorni festivi (eccettuato l’avvento e la quaresima) quando son finiti gli uffici divini, i popolani intrecciano la danza e girano allegrissimi all’armonia del canto. Nelle feste di gran concorso ballasi anche di mattino. Nel carnevale il loro teatro è in sos seranos, sale aperte alla ricreazione pubblica, dove intervengono le donne con maschera o senza e si balla. L’orchestra è ristretta al tamburo.

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Tratto da:

CASALIS, Goffredo, a cura di - "Dizionario Geografico Storico-Statistico-Commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna", Compilato per cura del professore e dottore di belle lettere Goffredo Casalis, Torino, 1833-1856, in 28 Volumi, di volta in volta pubblicati presso codesti editori torinesi: G. Maspero librajo e Cassone, Marzorati, Vercellotti tipografi.

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